Finanza comportamentale: cos'è davvero e perché può migliorare il tuo benessere finanziario
- Armonia di Stile

- 1 lug
- Tempo di lettura: 4 min
Negli ultimi anni, sempre più persone hanno iniziato a porsi domande nuove sul denaro.
Non tanto quanto ne abbiamo, ma come lo gestiamo, perché lo spendiamo in un certo modo, e soprattutto cosa ci spinge a compiere certe scelte.
Nell’ articolo precedente (Finanza comportamentale: come le emozioni influenzano le nostre scelte con i soldi) abbiamo accennato a questo aspetto, parlando di come le emozioni influenzano il nostro rapporto con i soldi.
Oggi, come promesso, iniziamo un piccolo viaggio alla scoperta della disciplina che studia proprio tutto questo: la finanza comportamentale, un campo che unisce economia e psicologia, per aiutarci a capire non solo cosa facciamo con il denaro, ma perché lo facciamo.
Un approccio che può diventare un alleato prezioso per il nostro benessere finanziario, personale e familiare.
Cos’è davvero la finanza comportamentale?
La finanza comportamentale è la disciplina che prova a rispondere a una domanda molto concreta: perché continuiamo a fare scelte economiche che, a conti fatti, non ci fanno stare bene?
Come abbiamo accennato nello scorso articolo introduttivo, a differenza della finanza tradizionale, che immagina persone razionali e sempre pronte a calcolare vantaggi e svantaggi, questa disciplina parte da un altro presupposto: siamo esseri umani.
E come tali, prendiamo decisioni con la mente, sì, ma anche con il cuore, con la pancia, con il ricordo dell’ultima volta in cui ci siamo sentite in colpa per una spesa fatta “di fretta”.
La finanza comportamentale studia proprio questo:
perché a volte spendiamo anche quando vorremmo risparmiare
perché evitiamo di affrontare alcune decisioni economiche
perché ci sentiamo inadeguate anche se sappiamo “a grandi linee” cosa fare
Non ci dice come dovremmo comportarci, ma ci aiuta a capire meglio perché ci comportiamo così, e nel farlo, ci offre uno strumento in più per costruire un rapporto più sereno, autentico e consapevole con il denaro, perchè, ricordiamocelo sempre, il denaro è solo lo strumento che utilizziamo per avere beni e servizi, non è il gestore della nostra vita e delle nostre emozioni.

Cosa studia davvero la finanza comportamentale?
Più che fornire regole, questa disciplina si occupa di osservare il nostro comportamento economico nel suo contesto reale.
Studia ciò che accade prima della scelta, durante l’azione, e soprattutto dopo, quando emergono emozioni come il senso di colpa, la frustrazione o la paura.
La finanza comportamentale analizza:
le emozioni che influenzano le nostre decisioni (come ansia, gratificazione, vergogna)
i comportamenti automatici che ripetiamo anche quando sappiamo che non ci fanno bene
le distorsioni cognitive che ci portano a semplificare la realtà (come l’illusione di controllo o il confronto sociale)
le resistenze interiori che ci fanno evitare scelte importanti (come investire, cambiare piano tariffario, dire “no” a spese superflue)
In pratica, la finanza comportamentale è uno specchio che ci mostra cosa accade dentro di noi mentre prendiamo decisioni che crediamo solo logiche. Ed è proprio lì che nasce l’opportunità:
Capire questi meccanismi ci permette di interrompere automatismi e iniziare a costruire un rapporto più consapevole con il denaro, anche senza diventare esperte di finanza.
Perché la finanza comportamentale è importante per il nostro benessere?
Molto spesso, quando pensiamo alla nostra salute, pensiamo a corpo, mente ed emozioni, ma dimentichiamo una parte fondamentale: il rapporto con il denaro.
Le scelte economiche non avvengono nel vuoto, sono intrecciate con la nostra storia, con l’educazione ricevuta, con le pressioni sociali e con il nostro stato emotivo del momento.
Ed è qui che la finanza comportamentale può fare la differenza.
✅ Perché ci aiuta a riconoscere schemi ripetitivi che ci sabotano
✅ Perché ci rende più consapevoli di come le emozioni influenzano i nostri comportamenti
✅ Perché ci libera dal giudizio e ci offre strumenti concreti per migliorarci, un passo alla volta

Quando iniziamo a capire perché reagiamo in un certo modo davanti ai soldi, riusciamo anche a ridurre stress, senso di colpa e tensioni legate al denaro.
E questo ha un impatto diretto su:
la nostra tranquillità mentale
la qualità delle relazioni (soprattutto in famiglia)
la capacità di fare scelte con più equilibrio, anche nei momenti difficili
In fondo, benessere finanziario non significa “avere tanto”, significa sentirsi in grado di gestire ciò che abbiamo, con chiarezza, presenza e fiducia.
3 esempi per riconoscerla nella vita di tutti i giorni
📌 1. Il piano telefonico che non cambiamo mai
Sai che potresti risparmiare cambiando operatore, ma il solo pensiero di confrontare le offerte, leggere le clausole e fare la disdetta ti paralizza.
Così continui a pagare di più ogni mese.
Questo è un esempio di inerzia decisionale e avversione al cambiamento.
📌 2. Il carrello degli acquisti emozionali
Giornata stressante, ti senti stanca o demoralizzata e… un giro su un e-commerce sembra la soluzione perfetta!
Compri qualcosa che non ti serve, solo per sentirti meglio nell’immediato. Questo è un tipico caso di gratificazione emotiva.
Non è sbagliato: tutte, prima o poi, ci concediamo un acquisto per gratificarci, ma l’importante è esserne consapevoli, capire perché lo facciamo, e non ritrovarci poi a rimpiangere di aver speso una somma che magari avevamo destinato ad altro.
📌 3. La convinzione di “saperci fare” con i soldi
Eviti di chiedere consiglio o approfondire certi argomenti perché pensi di avere già il controllo della situazione, ma poi ti accorgi che alcune scelte non erano poi così vantaggiose.
Questo è un classico bias di eccessiva fiducia, molto comune e spesso sottovalutato.

La finanza comportamentale ci ricorda che dietro ogni scelta economica si nasconde un mondo di pensieri, emozioni, abitudini e aspettative.
Non è solo una questione di numeri: è una questione di consapevolezza, fiducia e libertà.
Comprendere questi meccanismi non serve a diventare perfette, ma a sentirsi più padrone delle proprie decisioni.
Ci permette di riconoscere gli automatismi, perdonarci per gli errori, e soprattutto crescere, un passo alla volta.
Nel prossimo articolo parleremo proprio di questo: le differenze tra decisioni razionali ed emotive, e come trovare un equilibrio tra istinto e logica nelle scelte economiche quotidiane.
Un viaggio che continua, con gentilezza e presenza.


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