Finanza comportamentale: come le emozioni influenzano le nostre scelte con i soldi
- Armonia di Stile

- 6 mag
- Tempo di lettura: 6 min
Ti è mai capitato di comprare qualcosa solo perché “te lo meritavi”?
Oppure di sentirti in colpa dopo un acquisto impulsivo, fatto di fretta, spinta dalla stanchezza o da una giornata no?
A tutte noi succede, più spesso di quanto crediamo.
E non si tratta solo di cattive abitudini o poca disciplina: le nostre emozioni giocano un ruolo enorme nelle decisioni economiche di ogni giorno.
Che sia risparmiare, spendere, investire o rinunciare… ogni scelta legata ai soldi è influenzata da pensieri, emozioni, aspettative, paure.
Questo campo si chiama finanza comportamentale ed è molto più vicino alla nostra vita quotidiana di quanto immaginiamo.
In questo articolo ti accompagno a scoprirla con parole semplici: capire come funziona può davvero aiutarci a vivere il denaro con più consapevolezza (e meno stress).
🟣 Cos’è la finanza comportamentale
(in parole semplici)
La finanza comportamentale è una disciplina che unisce economia e psicologia per studiare come prendiamo decisioni finanziarie nella vita reale.
Secondo la teoria economica classica, le persone sarebbero sempre razionali, lucide e calcolatrici: farebbero scelte perfettamente logiche, valutando pro e contro in modo oggettivo.
Ma nella realtà… siamo umani.
E gli esseri umani non sono sempre razionali.
Al contrario, moltissime delle nostre scelte economiche sono influenzate da:
emozioni momentanee (gioia, ansia, stress),
abitudini automatiche (comprare per noia),
influenze esterne (social, pubblicità, confronti con gli altri),
schemi mentali inconsapevoli, come la paura di perdere qualcosa o l’eccesso di fiducia.
Ti è mai successo di:
comprare un oggetto solo per premiarti dopo una giornata difficile?
accettare un’offerta perché “scade a mezzanotte”?
evitare una scelta importante legata ai soldi perché ti mette ansia?

Ecco, tutto questo non ha nulla a che vedere con la matematica, ma molto con il modo in cui funziona la nostra mente.
La finanza comportamentale non serve solo a spiegare cosa facciamo con i soldi, ma soprattutto perché lo facciamo.
E la buona notizia è che, una volta che impariamo a riconoscere certi schemi, possiamo iniziare a gestire il denaro con più consapevolezza e meno frustrazione.
🟣 Le emozioni che ci influenzano
(senza che ce ne accorgiamo)
Quando pensiamo ai soldi, immaginiamo conti, numeri, razionalità.
Eppure, le nostre decisioni finanziarie sono spesso tutt’altro che logiche: sono influenzate da paure, desideri, insicurezze e perfino da come ci sentiamo in quel momento.
A volte compriamo per riempire un vuoto, per cercare gratificazione, per sentirci meno soli o per abbassare lo stress. E molto spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto.
La finanza comportamentale studia proprio questi meccanismi invisibili.
Nei suoi studi emergono dei veri e propri “trucchi della mente” chiamati bias cognitivi: schemi mentali che ci portano a distorcere la realtà, anche quando pensiamo di fare scelte razionali.
Ecco alcuni dei più comuni:
1. Effetto gregge
"Lo fanno tutti, quindi è la cosa giusta da fare."
Hai mai acquistato qualcosa solo perché andava di moda o “ce l’hanno tutte”?
Spesso seguiamo il gruppo per sentirci al sicuro, anche se non ci serve davvero.
2. Avversione alla perdita
"Meglio non rischiare, potrei perdere qualcosa."
Tendiamo a evitare le perdite più di quanto desideriamo ottenere un guadagno.
Questo ci porta a rimandare investimenti, non cambiare gestore, restare nella zona di comfort anche quando ci costa di più.
3. Effetto ancoraggio
"Era scontato del 50%, quindi era un affare!"
Anche se il prezzo scontato è ancora alto, il nostro cervello si “ancora” al prezzo iniziale.
Il confronto ci fa sentire furbe, ma spesso spendiamo più del necessario.
4. Eccessiva sicurezza
"So controllarmi, tanto lo gestisco bene."
Ci sovrastimiamo: pensiamo di avere tutto sotto controllo, anche quando non è così.
Questo può portarci a sottovalutare spese fisse, non tenere traccia dei piccoli acquisti, o non pianificare a lungo termine.
Tutti questi meccanismi sono normali, fanno parte del nostro funzionamento umano.
Ma prenderne consapevolezza è il primo passo per uscire dal pilota automatico e tornare a scegliere con più lucidità.
Se l’argomento ti interessa, sappi che nel corso dell’anno dedicheremo più articoli alla finanza comportamentale, per esplorare insieme ogni singolo bias cognitivo e capire meglio come funziona davvero la nostra mente quando si parla di soldi.
Lo faremo con esempi pratici, parole semplici e tanti spunti utili per allenare una maggiore consapevolezza economica — passo dopo passo.
🟣 Esempi di finanza comportamentale
nella vita di tutti i giorni
A questo punto potresti pensare:“Va bene, ma queste cose… dove le vedo davvero nella mia vita?”
La risposta è: ovunque.
La finanza comportamentale è ovunque — nel modo in cui fai la spesa, prenoti una vacanza, scegli un abbonamento, clicchi su un’offerta o decidi di rimandare un acquisto importante.
Ecco alcuni esempi semplici e molto comuni:
🛒 1. La spesa impulsiva al supermercato
Hai fame, sei stanca, magari hai avuto una giornata difficile.
Passi vicino allo scaffale delle offerte e… zac! Ti ritrovi nel carrello qualcosa che non era nella lista.
🎯 Bias coinvolti: emozioni momentanee, effetto ancoraggio (sconto visibile), gratificazione immediata.
💄 2. Lo shopping emozionale in centro o nel negozietto sotto casa
Esci per “fare due passi” e ti fermi in quel negozio che ami.
Non ti serviva nulla, ma quel vestito o quel rossetto sembrano proprio adatti a te.
Ti convinci che “è un piccolo regalo” o che “te lo meriti”.
🎯 Bias: bisogno emotivo, effetto dotazione, rinforzo positivo.

💻 3. L’acquisto online “solo perché c’era lo sconto”
Non cercavi nulla, ma la newsletter ti ha ricordato che oggi è il -30% solo per te.
Ti convinci che “è un affare” anche se non ti serve davvero.
🎯 Bias: effetto gregge, scarsità, ancoraggio al prezzo iniziale.
📱 4. Le app che non cancelli mai (anche se non le usi)
Hai un abbonamento che usi poco, ma pensi: “Ormai lo tengo, magari mi serve”.
🎯 Bias: avversione alla perdita, effetto dotazione.
🛑 5. Il “tanto sono solo pochi euro”
Piccole spese quotidiane (caffè extra, delivery, make-up, oggettistica carina) che sembrano innocue, ma a fine mese pesano.
🎯 Bias: eccessiva fiducia, ignoranza selettiva, sottovalutazione dell’effetto cumulativo.
Nessuno di questi comportamenti è “sbagliato”.
Ma riconoscerli ti aiuta a riprendere in mano le tue scelte economiche — con maggiore presenza, intenzionalità e libertà.
Perché conoscere questi meccanismi può fare la differenza
Quando iniziamo a capire come funzionano certe dinamiche mentali ed emotive, anche le nostre decisioni economiche iniziano lentamente a cambiare.
Non è una questione di “avere più forza di volontà”.
È una questione di consapevolezza.
Se riconosco che sto per fare un acquisto spinta dalla stanchezza o dal bisogno di compensare una giornata difficile, posso scegliere di fermarmi.
Se so che le offerte a tempo creano pressione emotiva, posso respirare e valutare con calma.
La finanza comportamentale ci offre un punto di vista nuovo, che ci libera dal senso di colpa e ci aiuta a osservare i nostri comportamenti con più gentilezza e lucidità.
È come accendere la luce in una stanza in penombra: non cambia tutto all’improvviso, ma finalmente vediamo dove siamo e da dove ripartire.
E per molte donne — spesso abituate a gestire tutto, per tutti — questa è una scoperta potente: capire perché spendiamo è il primo passo per scegliere come vogliamo vivere il nostro denaro.
Non solo per noi, ma anche per le persone che ci stanno accanto.
Iniziare a prenderci cura del nostro rapporto con il denaro significa anche coltivare autonomia, libertà, fiducia.
E diventa un esempio prezioso da trasmettere:ai figli, alle figlie, o semplicemente alle donne che ci osservano e si ispirano al nostro modo di vivere con più consapevolezza.
🟣 Come possiamo iniziare a cambiare
(in modo semplice e realistico)
Non serve rivoluzionare tutto da un giorno all’altro.Quando si parla di comportamenti legati al denaro, la chiave è la consapevolezza, seguita da piccoli gesti ripetuti nel tempo.
Ecco 3 modi semplici per iniziare:

✅ 1. Metti una pausa tra l’impulso e l’azione
Hai voglia di acquistare qualcosa?
Prima di cliccare “acquista ora” o passare in cassa, respira e scrivilo da qualche parte.Può essere una lista, un appunto sul telefono, un “ci penso domani”.
🎯 Questo semplice gesto interrompe l’automatismo e ti dà tempo per riflettere.
✅ 2. Osserva le tue emozioni prima di spendere
Chiediti: come mi sento in questo momento?
Sto cercando conforto?
Mi sento stanca, frustrata, annoiata?
Ho bisogno di questo… o ho bisogno di qualcos’altro?
👀 Spesso la risposta non è “comprare”, ma riposare, rilassarsi, parlare con qualcuno.
✅ 3. Tieni un piccolo diario delle spese emotive
Non parlo di un file Excel complicato: basta un quaderno o una nota sul telefono dove annoti ogni tanto:
cosa hai comprato
come ti sentivi
se lo rifaresti
📓 Scrivere senza giudizio ti aiuta a riconoscere schemi, emozioni ricorrenti e a diventare più presente nelle scelte.
💡 Piccoli gesti. Nessuna regola rigida.
Io ti ho indicato 3 esempi da cui prendere spunto, ma non devi necessariamente seguirli alla lettera:puoi trovare il metodo che più si adatta alla tua personalità.
La cosa davvero importante è allenare la consapevolezza.
La tua consapevolezza.
E come ogni allenamento, più lo pratichi, più diventa parte di te.
Comprendere come le nostre emozioni influenzano le scelte economiche non è un esercizio teorico: è un modo per prenderci cura di noi stesse, con più consapevolezza e meno giudizio.
La prossima volta che ti troverai davanti a una decisione finanziaria — piccola o grande che sia — prova a fermarti un momento.
Non per bloccare l’azione, ma per chiederti con gentilezza: “Sto scegliendo davvero io… o c’è qualcosa che mi sta guidando in automatico?”
Non si tratta di perfezione. Si tratta di presenza. Di ascolto.
Di piccoli passi che, ogni giorno, ti portano a costruire un rapporto più sano, sereno e libero con il denaro.
E se questo tema ti ha parlato, sappi che in Armonia di Stile continueremo a esplorarlo insieme — un concetto alla volta.
Perché la vera educazione finanziaria parte proprio da qui:
da ciò che sentiamo, prima ancora di ciò che spendiamo.




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