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Come disconnettersi dal lavoro dopo l’orario: 5 strategie per ritrovare calma e spazio per te

  • Immagine del redattore: Armonia di Stile
    Armonia di Stile
  • 15 lug
  • Tempo di lettura: 5 min

Ci sono giornate in cui chiudi il computer ma la tua mente resta accesa, affollata da task irrisolti, notifiche mentali e un senso di urgenza che non si placa.

Anche se hai smesso di lavorare, non riesci davvero a staccare, ti ritrovi a scrollare distrattamente lo smartphone, a pensare alle cose da fare l’indomani, a sentirti ancora dentro una corsa che non finisce mai.


In estate, questo senso di sovraccarico può diventare ancora più pesante: fa caldo, la stanchezza si accumula, molte donne non andranno in ferie o porteranno avanti il lavoro da casa tra mille interruzioni.

In questo contesto, il bisogno di disconnettersi dal lavoro non è un lusso, è una strategia necessaria.

Disconnettersi davvero significa riconoscere che la tua giornata ha bisogno di un confine, che il tempo serale è uno spazio da riconquistare, da proteggere e da vivere in modo più intenzionale.

Non serve una rivoluzione: bastano piccole abitudini, dei messaggi chiari che tu stessa invii alla tua mente e al tuo corpo.


In questo articolo esploreremo 5 strategie semplici ma trasformative per aiutarti a ritrovare calma e spazio per te, dopo l’orario di lavoro.

È dedicato a tutte le donne che lavorano tanto e si sentono sempre in corsa, ma soprattutto a chi lavora da casa, a chi non andrà in ferie, a chi è sempre raggiungibile anche quando dovrebbe esserlo solo per sé stessa.

Perché ogni sera può diventare un'opportunità per rimettere te al centro.

piccolo cartello da scrivania fuori servizio

1. Dai un confine chiaro alla tua giornata


Uno dei problemi più comuni, soprattutto per chi lavora in modalità flessibile o da casa, è non avere un orario di chiusura netto.

Il lavoro si dilata, si insinua tra i momenti della vita personale e finisce per occupare anche il tempo che dovrebbe essere dedicato al riposo o allo svago.

E così, senza nemmeno accorgertene, ti ritrovi alle 20 ancora davanti ad uno schermo, oppure a rispondere a una mail “al volo” o ai messaggi che ti arrivano mentre prepari cena.


Stabilire un confine non è solo una questione di tempo, ma di intenzionalità. Significa decidere a che ora la tua giornata lavorativa finisce e rispettarlo come fosse un appuntamento con te stessa.

Puoi aiutarti impostando un promemoria sul telefono o segnandolo nel calendario come fosse una riunione.

Scegli tu come mettere un confine: può essere un gesto simbolico, una musica di chiusura, una frase da ripetere, un’abitudine che segna il passaggio..

L’importante è che sia coerente con te e che diventi riconoscibile da te.

Quel momento rappresenta il tuo “stop”: dopo di esso, il tempo torna nelle tue mani.

È una piccola scelta quotidiana che crea un grande impatto nel tempo, perché restituisce forma e valore al tuo equilibrio personale.

2. Fai un brain dump di fine giornata


Un “brain dump” è una tecnica molto semplice ma estremamente efficace: consiste nello scrivere tutto ciò che hai in testa, così com’è, su carta o in digitale.

Non devi riorganizzare, filtrare o strutturare le idee, svuoti la mente come fosse una valigia piena: pensieri, promemoria, scadenze, emozioni, liste di cose da fare..tutto.

Questo gesto ti permette di liberarti dal peso mentale accumulato durante la giornata. Non si tratta solo di alleggerire il cervello, ma di chiudere i cicli aperti, interrompere il flusso dei “devo ricordarmi di…” e concederti uno spazio mentale più calmo per la sera.

Quaderno e penna accanto, per scrivere pensieri serali

Puoi farlo su un quaderno, con una nota vocale o usando un’app per appunti. Anche solo cinque minuti ti aiuteranno a passare dalla modalità “attiva” a una presenza più centrata. È un gesto di igiene mentale che diventa, con il tempo, un alleato prezioso.


Nonostante sia un'amante della tecnologia, che utilizzo quotidianamente, io ad esempio preferisco farlo con un piccolo bloc notes da borsa, con la penna sempre allegata. Ci scrivo appunti, idee, sfoghi, promemoria, scarabocchi... Tutto quello che mi passa per la testa.

È il mio modo per liberarla, senza filtri e senza pretese. 

3. Cambia spazio o posizione


A volte per disconnetterti davvero non basta dire “ho finito”, serve un gesto fisico che segnali al tuo corpo e alla tua mente che è iniziato un altro tempo. Cambiare stanza, alzarti dalla scrivania, cambiare abito o anche solo aprire una finestra: sono segnali che funzionano a livello inconscio perchè aiutano a uscire dalla modalità lavoro e rientrare in contatto con ciò che ti circonda.


Se lavori da casa, stabilisci un “luogo sacro” dove non si lavora mai: può essere il tavolo della cucina, il divano, un angolo lettura.

Dopo l’orario di lavoro, vai lì, anche solo per cinque minuti; è una piccola forma di rispetto verso il tuo tempo libero.

Un cambiamento di postura, di luce o di ritmo basta a creare un confine concreto, tangibile, tra il prima e il dopo, perché disconnettersi è anche cambiare posizione dentro di te.

4. Programma un’attività piacevole subito dopo


Uno dei motivi per cui spesso si fatica a staccare davvero dal lavoro è che… non c’è nulla che ci aspetta.

Nessun impegno con noi stesse, nessuna attività che dia il segnale: “Adesso è il mio tempo”, ma basta poco per invertire questa dinamica.

Donna che si rilassa leggendo un libro su un balcone d’estate

Programmare un’attività semplice e gratificante subito dopo la fine del lavoro può fare la differenza. Non serve che sia qualcosa di elaborato: può bastare una doccia calda fatta con calma, una passeggiata leggera, qualche pagina di un libro, una tisana bevuta sul balcone; l'importante è che sia qualcosa che ti faccia piacere e che sia tua.


Quando sai che ti aspetta un momento tutto per te, sei più motivata a chiudere davvero col lavoro e quel tempo, se vissuto con intenzione, ha il potere di restituirti centratura, soddisfazione e senso di padronanza sulla tua routine.


E lo so che starai pensando che dopo il lavoro ti aspettano tutte quelle attività casalinghe che non hai fatto prima di iniziare a lavorare.

È vero, ci sono le lavatrici, i piatti, lla lavastoviglie da svuotare e mille incombenze che sembrano urlare il tuo nome.

Ma le mansioni domestiche vengono dopo noi stesse e possono aspettare 10 minuti: non scappano, non crolla nulla, mentre tu, invece, meriti di non essere sempre l’ultima voce della lista.

5. Comunica il tuo orario agli altri


Se tu per prima non rispetti il tuo tempo, difficilmente lo faranno gli altri. Spesso rispondiamo ai messaggi di lavoro anche la sera, accettiamo telefonate “al volo”, ci lasciamo coinvolgere in conversazioni che potrebbero tranquillamente aspettare, sembra tutto urgente..E così il confine tra tempo professionale e personale si dissolve.

Comunicare chiaramente i tuoi orari — anche con una semplice frase tipo “Da quell’ora in poi non sono più operativa” oppure "da quell'ora in poi non sono raggiungibile", aiuta le persone a rispettare i tuoi spazi, ma soprattutto, aiuta te a rispettarli.


Vale anche per i familiari: se vivi con qualcuno, puoi spiegare che dopo una certa ora hai bisogno di dieci minuti solo per te, e che poi sarai disponibile. Più sei chiara nel definire i tuoi spazi, più sarà facile farli rispettare.

E credimi, non è rigidità, è cura, perché ogni volta che difendi il tuo tempo, stai educando te stessa (e chi ti sta attorno) a riconoscerne il valore.

Disconnettersi non è un privilegio per poche fortunate, è un tuo diritto e una responsabilità che hai verso te stessa.

Perché quando continui a "fare" senza mai fermarti, il rischio non è soltanto che dai agli altri l'abitudine di ritenerti scontata, sempre presente e quindi spesso sottovalutata, ma è anche il fatto che ti svuoti.. e quando ti svuoti, perdi lucidità, motivazione, energia, semplicemente non sei più tu, diventi la versione che l'esterno vuole che tu sia.


Staccare, invece, ti permette di rientrare in te, di ascoltarti, di capire cosa ti serve davvero.

Ogni sera è una possibilità per ritrovare quel centro che durante il giorno spesso si disperde.

Non devi cambiare tutta la tua vita per farlo, basta iniziare con piccoli gesti, una strategia alla volta, un confine alla volta, un atto di cura alla volta.

Perché il tempo che recuperi per te non è tempo perso: è tempo che ti nutre. E da lì, tutto può cambiare ❤️

AdS

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